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E' già tutto pronto per la realizzazione della grande pista ciclabile che collegherà Bologna a Mirandola.

Se ne parla poco, in rapporto a quello che potrà significare per la fruizione cicloturistica del territorio, ed è costata una notevole fatica, lunghe contrattazioni politiche ed inter-istituzionali, ma alla fine sta per arrivare… Si sono dovuti accordare Rete Ferroviaria Italiana, 9 Comuni, due Province, più un numero imprecisato di altri soggetti pubblici e privati, singoli e associati (che oggi è purtroppo ingiusto non ricordare), ma il sedime è assicurato per 40 anni, il progetto esecutivo è in fase di costruzione e ci sono più di 5 milioni di Euro già trasferiti per la sua realizzazione.

Stiamo parlando della pista ciclopedonale che, utilizzando il tracciato dismesso della linea ferroviaria BO-VR, permette di collegare, praticamente in modo protetto e dedicato, Sala Bolognese con Mirandola e, in realtà, Bologna con il Fiume Po. E, altro aspetto molto importante, si va ad inserire nel cosiddetto “Corridoio ciclabile EuroVelo 7” (denominato “Ciclovia del Sole”), come variante del tracciato originario.

Nella pratica tutto ciò significherà avere una pista ciclabile ininterrotta che, da Bologna verso Nord, inanella i territori (e spesso anche i centri abitati) di sei Comuni bolognesi (Calderara di Reno, Sala  Bolognese, Anzola Emilia, San Giovanni in Persiceto, Sant’Agata Bolognese e Crevalcore) e di tre Comuni modenesi (Camposanto, San Felice sul Panaro e Mirandola).
A fianco della pista ciclabile corre già la tratta ferroviaria Bologna- Verona. E qui sta una delle maggiori opportunità ed originalità della cosa: sarà possibile mettere in atto il bellissimo e sostenibile scambio bici+treno, scegliere alcune tratte da fare con la bicicletta (o a piedi, perché no?), saltarne altri caricando la bici sul treno oppure prevedere tappe, sempre alternando le due modalità di trasporto.
L’importanza di questa pista ciclabile non sarà solo sul piano della mobilità sostenibile, magari contribuendo a trasformare un po’ di spostamenti automobilistici in spostamenti ciclistici, bensì costituirà una grande opportunità sul piano del cicloturismo, anche perché drenerà sicuramente parte del cicloturismo d’Oltralpe che oggi, tradizionalmente e in assenza di infrastrutture dedicate, si ferma al Lago di Garda, al Mantovano o al Fiume Po.

Nell’ambito delle attività di “cavdagning” e di valorizzazione del territorio rientranti nel progetto “GIAPP” (Gestione Integrato delle Aree Protette della Pianura”) e di altre iniziative svolte in collaborazione con altre realtà (come le iniziative di “Trekking col treno” del CAI di Bologna) Sustenia srl (società pubblica di 12 Comuni della pianura bolognese) ha già sperimentato con successo alcuni percorsi su tratti della futura Ciclovia. E’ inoltre in fase avanzata di costruzione una mappatura delle connessioni che tale Ciclovia potrà valorizzare rispetto all’offerta ambientale, culturale, testimoniale e enogastronomica del  territorio attraversato. Sono in costruzione anche pacchetti e ipotesi di servizi dedicati. Perché, se ancora non si è capito, quella che sta arrivando sarà una Ciclovia che cambierà lo scenario fruitivo (e in modo sostenibile!) della pianura!

Testo di Andrea Morisi (Sustenia srl)
Tratto da
Nelle Valli Bolognesi, inverno 2018

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