Scelta della bicicletta da fuoristrada
- Le bici migliori per godersi appieno gli itinerari proposti nella guida rientrano sicuramente nell’affollata categoria delle TrailBike (o Trail-Ride). In crescita ormai inarrestabile nei numeri di vendita e nelle molte interpretazioni, esse incarnano più forte lo spirito stesso del mountain bike, votato all’esplorazione dei sentieri di montagna. Per divertirsi di più nel farlo occorrono mezzi dotati di escursioni intorno ai 120-140 mm, così da tenere morbidi i settaggi, a favore del confort e della sicurezza. I telai sono robusti ma ancora piuttosto leggeri, i montaggi affidabili e gli assetti intermedi, comunque volti a favorire la facilità di controllo del mezzo e il divertimento in discesa. Possono rientrare in questa categoria anche bici front suspended ed è inevitabile che vi confluiscano gradualmente sia mountain bike di escursione inferiore (100 mm) che di escursione superiore (150-160 mm), tra le quali le All-Mountain, originalmente solo un gradino al di sotto delle mtb da Freeride e le Enduro, originalmente poste tra le TrailBike e le All-Mountain.
Va da sé che le impegnative piste da discesa di Cutigliano debbano essere convenientemente affrontate a bordo di mezzi appartenenti alla categorie Downhill o Freeride, dotati cioè di geometrie, assetti, componenti ed escursioni (in genere intorno ai 160-200 mm) studiati per lo specifico utilizzo. Gli amanti di queste discipline utilizzano gli impianti di risalita ovunque possibile, oltre ad indossare sempre casco integrale e protezioni.- Testo di Massimo Gherardi
Il Corno alle Scale in Mountainbike
Classificazione dei sentieri MTB
Con la scala IMBA vengono valutate la difficoltà tecnica, da rapportare alla capacità del biker di superare ostacoli di dimensioni crescenti e la difficoltà atletica, da rapportare alle condizioni di allenamento del biker.
Difficoltà tecnica
Il metodo prescelto di valutazione della difficoltà tecnica dei tracciati ad uso ricreativo è quello IMBA (International Mountain Bicycling Association), messo a punto sulla base del sistema internazionale di classificazione dei percorsi utilizzato nelle aree sciistiche di tutto il mondo. Molte località che presentano reti sviluppate di tracciati per mountain bike utilizzano tale sistema. Esso si adatta specialmente al mountain biking ma è ugualmente applicabile ad altre tipologie di utenti, quali hikers o cavalieri. Il giudizio finale sul tracciato viene formulato valutando lo stesso in base ai criteri di classificazione proposti e combinando tale valutazione col giudizio personale e con input forniti dagli utenti.
Il metodo IMBA di classificazione della difficoltà dei tracciati può:
- aiutare gli utenti a prendere decisioni “informate”;
- incoraggiare gli utenti ad utilizzare tracciati adatti alle loro capacità tecniche;
- contribuire alla gestione del rischio e alla minimizzazione degli incidenti;
- migliorare l’esperienza outdoor di larga parte degli utenti;
- aiutare la pianificazione dei percorsi e il sistema dei tracciati
I criteri considerati comprendono:
• Larghezza del tracciato > la larghezza media del tracciato.
• Tipo di fondo del tracciato > la tipologia del fondo e la relativa stabilità superficiale.
• Pendenza del tracciato (massima e media) > Il grado massimo di pendenza misurata in % sul tratto più ripido del tracciato, di lunghezza comunque superiore a 20m. La pendenza media misurata sull’intera lunghezza del tracciato.
• Ostacoli naturali e artificiali presenti sul tracciato > elementi che aggiungono difficoltà opponendosi alla progressione. L’altezza di ogni ostacolo viene valutata dalla superficie del tracciato alla cima dell’ostacolo. Se l’ostacolo è irregolare in altezza viene valutato il punto in cui è più facilmente superabile. Gli ostacoli artificiali del tracciato (Techical Trail Features – TTF) sono oggetti eventualmente posti in essere per incrementarne il livello di difficoltà.
In sintesi, la difficoltà tecnica del tracciato si relaziona essenzialmente alle caratteristiche del terreno da affrontare (sia in salita che in discesa) e costituisce del percorso una sorta di valutazione ponderata. In presenza di passaggi particolarmente impegnativi e pericolosi (per esempio esposti) viene estesa per ragioni di sicurezza a tutto il percorso la valutazione di quei passaggi, indipendentemente dalla loro incidenza sul totale. Al contrario, un tracciato classificato nel complesso come impegnativo, potrà includere anche brevi tratti tecnicamente difficili, a patto che le difficoltà siano discontinue (tali cioè da permettere al biker di rifiutare eventualmente l’ostacolo) e il pericolo contenuto. In tal modo il biker godrà della possibilità di incrementare il proprio livello tecnico senza tuttavia correre particolari rischi
- Molto facile - Fondo scorrevole, ampio e privo di ostacoli degni di nota
- Facile - Fondo scorrevole, ampio e lievemente accidentato
- Medio - Fondo scorrevole, a tratti accidentato e con passaggi obbligati, su medie pendenze
- Impegnativo - Fondo accidentato con passaggi obbligati ed ostacoli di medie dimensioni, anche su forti pendenze
- Difficile - Fondo accidentato con passaggi obbligati ed ostacoli di grosse dimensioni, anche su forti pendenze
La filosofia seguita dal metodo Imba per la valutazione “tecnica” dei tracciati è di seguito riassunta:
• Il sistema è focalizzato sulla classificazione del livello tecnico del percorso e non sulla valutazione dell’impegno atletico necessario. Non risulta conveniente, infatti, valutare entrambi i tipi di difficoltà con un unico sistema di valutazione. Si consideri per esempio un dolce ed ampio tracciato lungo 35km. Il livello tecnico del tracciato è basso, ma la distanza impone un livello di impegno atletico elevato. La soluzione è valutare indipendentemente il livello tecnico, chiarendo il livello di impegno atletico richiesto attraverso ulteriori indicazioni (lunghezza e dislivello del tracciato per esempio).
• Al fine di giungere al punteggio definitivo di ogni tracciatro le valutazioni del percorso espresse per ogni criterio (un tracciato può meritare il cerchio verde in due criteri, ma quello blu in due criteri differenti) vengono combinate con il giudizio personale. Non esiste infatti un metodo prescritto per giungere al punteggio definitivo di ogni tracciato.
• I tracciati vengono valutati relativamente ad altri tracciati della zona. Non è infatti conveniente valutare ogni tracciato singolarmente, mentre sicuramente lo è compararli l’un l’altro. Ciò aiuta a classificare la difficoltà relativa di ognuno ed aiuterà gli utenti a selezionare il percorso più confacente. Un tracciato “black diamond” di una regione potrà essere valutato “quadrato blu” in un’altra regione. La classificazione risulta quindi pertinente a livello locale.
• La valutazione di un tracciato non è obiettiva al 100%. Risulta infatti conveniente combinare dati misurabili a giudizi soggettivi per giungere alla valutazione finale. Per esempio, un tracciato può essere composto da diverse sezioni differenti per tipo di fondo: gran parte del tracciato risulta facile, ma alcune sezioni sono più difficili. Come valutare il percorso? Utilizzando la propria esperienza personale, considerando ogni elemento e selezionando la valutazione che meglio si adatta allo “stile” del tracciato.
• Nella valutazione di un tracciato vengono considerate caratteristiche che esulano dai criteri “obiettivo” proposti dal metodo. Una gran varietà di caratteristiche possono infatti contribuire ad incrementare la difficoltà percepita del tracciato. Per esempio l’esposizione. Un passaggio roccioso di poche decine di centimetri di altezza può apparire un masso difficilmente superabile se a fianco vi trovate un salto nel vuoto di 100m! Altre caratteristiche da valutare sono l’ampia visuale e il raggio delle curve.
• Nessun sistema di valutazione può essere totalmente obiettivo o valido in ogni situazione e dovrà essere combinato con il senso comune. Ogni tracciato viene quindi “guardato” con occhio attento e prima di selezionare il punteggio finale vanno ricercati input forniti da altri utenti.
Difficoltà atletica
Tale parametro si relaziona essenzialmente alla tipologia delle salite (ma anche delle discese, soprattutto nel caso di elevate difficoltà tecniche), in secondo luogo al dislivello complessivo e al chilometraggio da affrontare. Costituisce del percorso una sorta di valutazione ponderata.
- Molto facile - Pianura o leggera pendenza a strappi - disl. indicativo < 400 m
- Facile - Leggera pendenza e media pendenza a strappi - disl. indicativo 300/800 m
- Medio - Pendenza media prolungata - disl. indicativo 400/1000 m
- Impegnativo - Pendenza media e forte pendenza a strappi - disl. indicativo 500/1300 m
- Difficile - Forte pendenza prolungata (ev. tratti di bici a mano) - disl. indicativo > 900 m
Pendenza leggera: sino al 7%
Pendenza media: dal 7 al 12%
Pendenza forte: oltre il 12%
Testo di Massimo Gherardi
Il Corno alle Scale in Mountain Bike (Fondazione per lo Sport Silvia Rinaldi)